L’Agenzia delle Entrate ha avviato una campagna di avviso per i contribuenti che non risultano “in regola” con i parametri del “redditometro” negli anni scorsi; a breve saranno applicate regole di accertamento ancora più rigide, secondo il cd. “spesometro”.
Secondo la Cassazione (sentenza 11213 del 20 maggio 2011) quando il fisco chiede da dove provengono i soldi spesi per acquisti notevoli, non basta indicare l’aiuto di familiari; il contribuente deve dimostrare che l’effettivo onere economico è stato sostenuto dai congiunti.
Nel sistema di accertamento del “redditometro”, il valore derivante dall’intestazione esclusiva di un’auto di lusso non si riduce automaticamente se il contribuente è in regime di comunione legale dei beni e il contratto di assicurazione è intestato a un figlio: è invece necessario provare quale sia stata la fonte delle somme spese.
Qui la sentenza.
Qui altri precedenti della Cassazione: sentenza 8665 del 2002, sentenza 5991 del 2006 e sentenza 8075 del 2010
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